Sicurezza dei dati – Istruzione e formazione, bonus cultura
Domanda
Mio figlio, avendo da poco compiuto i 18 anni, rientra tra i fruitori del provvedimento del Ministero per i beni e le attività culturali del c.d. “Bonus cultura”. Si tratta di una carta elettronica a cui si può accedere solo tramite la specifica applicazione denominata “18App”. Dovendosi inserire numerosi dati personali al fine di utilizzare l’app in questione, mi chiedevo per quanto tempo essi restano a disposizione dei titolari del trattamento, e che tipo di poteri essi hanno su detti dati.
Risposta
Con riferimento alle modalità ed ai tempi della gestione e conservazione dei dati personali inviati in occasione dell’utilizzo della Carta elettronica su “18App”, va precisato che il competente Ministero ha adottato uno schema di provvedimento, il quale si propone di disciplinare i trattamenti di dati personali in qualità di titolare di detto trattamento, affidandone ad altre Società (SOGEI e CONSAP) la responsabilità del trattamento stesso. Lo schema in esame si basa sulla disciplina del Regolamento UE 2016/679, nonché sulle indicazioni dello stesso Garante. In questo senso, è previsto che “al termine delle rispettive prestazioni contrattuali, i responsabili del trattamento [… dovranno restituire al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo] i dati personali trattati [ed il Ministero dovrà conservarli] per un periodo di tempo non superiore a 10 anni salvo procedimenti giudiziari che ne rendano necessaria la conservazione per un periodo superiore” (Garante per la protezione dei dati personali parere 18 dicembre 2019, n. 224 Doc. Web. n. 9220734). Con riferimento, poi, alla sicurezza dei dati e dei sistemi in cui essi vengono immessi, il provvedimento del Ministero relativo contiene dei precisi rimandi al contenuto dell’art. 32 del Regolamento UE, il quale si occupa di sicurezza del trattamento e prevede che “il titolare ed il responsabile del trattamento mettono in atto misure tecniche ed organizzative adeguate per garantire un livello di sicurezza adeguato al rischio […]”.
Fonte: Esperto Ipsoa
A cura dell’Avv. Monica Lambrou