Dati sensibili – Internet e social media, social network, app

Domanda

Sono la madre di una ragazza adolescente che passa molto tempo al telefono, specialmente su una nuova app, “Tik Tok”, attraverso la quale condivide video in cui si riprende in maniera riconoscibile online, che diventano disponibili per tutti gli utenti che usano l’app in questione. La condivisione di queste immagini deve preoccuparmi?

Risposta

Il rapporto degli adolescenti con internet e la condivisione di dati sensibili è sempre un’area grigia del mondo della privacy. Generalmente, tuttavia, quando ci si iscrive ad un social come quello citato, si acconsente all’utilizzo dei dati che ad esso vengono forniti dall’utente. Con particolare riferimento all’App citata, “Tik Tok”, sono già numerose le segnalazioni già pervenute all’Autorità Italiana Garante per la Privacy, proprio per la grande vulnerabilità cui sono esposti i suoi utenti, in larga parte giovani minorenni. Dato il bacino di utenza raggiunto dall’App in questione – che comprende l’intero territorio europeo – e proprio alla luce di segnalazioni come questa, il Garante per la protezione dei dati personali ha percepito la necessità di un atteggiamento unitario e coerente attuato dai proprio colleghi sul territorio, ponendo la questione quale punto da trattare in occasione della prossima riunione plenaria del Comitato Edpb che riunisce tutti i Garanti privacy europei (che si terrà alla fine del mese di Febbraio 2020). Segnaliamo, tuttavia, che l’Autorità italiana a ciò preposta ha già emanato un vademecum, regolarmente aggiornato, su quale sia il corretto utilizzo delle App al fine di evitare violazioni della privacy scaturenti dall’alto grado di condivisione di dati personali che il loro utilizzo comporta, che può trovare al seguente link: https://www.garanteprivacy.it/temi/app. Ad esempio, la guida sottolinea che se i social network usati si collegano al sistema di geolocalizzazione dello smartphone, involontariamente la propria posizione può essere condivisa con tutti i contatti di quell’App o, ancora, suggerisce di assicurarsi di quali siano le condizioni d’uso di una applicazione che richieda, preventivamente al suo uso, la creazione di un account – attraverso, ovviamente, l’inserimento di dati personali.

Fonte: Esperto Ipsoa
A cura dell’Avv. Monica Lambrou